Tuesday, 30 May 2017

Book review: Bull Mountain - B. Panowich


"Se qualcosa esisteva sulla montagna, era perché le apparteneva. In caso contrario, la gente del luogo si premurava di sbarazzarsene al più presto. Da sempre si domandava da quale lato della barricata schierarsi. Bull Mountain lo colmava di tristezza e insieme di orgoglio."

Un romanzo che fatico a definire bello o brutto, mi e' sembrato di guardare un film di quelli americani violenti più' che leggere un libro, ad essere onesti. La prima parte del racconto passa lenta, ho quasi pensato di mollarlo li' a tratti, dalla seconda meta' in poi, diventa più' coinvolgente.
La prima parte del libro salta di decenni in decenni ed abbastanza confusa, secondo me, non si riesce ad apprezzare appieno nessuno dei personaggi ne' a capire chi e' chi.
Il personaggio che mi e' piaciuto di più' e' sicuramente Kate, la moglie dello sceriffo Clayton Burroughs, che, benché' marginale nel romanzo, e' una figura coerente e con "backbone".
Lo sceriffo Clayton, nato in una famiglia con un lunga storia di delinquenza, si "ribella" e sposa una "brava ragazza" e diventa sceriffo. Ma per tutto il libro non si capisce bene che tipo di sceriffo sia, se davvero chiuda un occhio su co' che accade a Bull Mountain, poiché' in realtà' non viene descritto molto cosa fa come sceriffo. E di certo si percepisce come sia combattuto tra una vita "normale" e la vita sulla montagna in cui e' cresciuto.
Tutti gli altri personaggi, dai fratelli Burroughs agli scagnozzi che lavorano con loro, ad Angel, all'agente federale, si mischiano in un agglomerato di cattiveria, violenza, idiozia.
Cio' che emerge maggiormente dalla storia e' l'attaccamento per la terra della Bull Mountain, un attaccamento che pero' porta non solo ad orgoglio e senso della patria, ma soprattutto a violenza per difenderlo e ad un suo uso delinquenziale, producendo liquori e droghe di contrabbando.
In generale, un sei per me, ma come dicevo e' più' lo script di un film che altro. Infatti sembra che stiano già' girando una serie tv dal libro! Lo stile narrativo e' piacevole, diretto, senza tanti fronzoli ne' linguaggi "alti; d'altronde vista la trama ed i protagonisti sarebbe strano se fosse diversamente.
Sembra che il seguito del romanzo, che Panowich sta scrivendo, ruoti intorno alla figura di Kate; in quel caso, poiché' come ho detto e' il mio personaggio preferito, probabilmente lo leggero'.

Overall rating: 6   Plot: 6    Writing style: 6.5     Cover: 8



Title: Bull Mountain
Author: Brian Panowich
Publisher: NN Editore
Pages: 304
Publication year: 2017

Plot:
Clayton Burroughs appartiene a una famiglia di fuorilegge che, da generazioni, mantiene il controllo di Bull Mountain, trafficando whiskey di mais, marijuana
e infine metanfetamina. Per lasciarsi alle spalle le sue origini, Clayton sposa la bella Kate e diventa lo sceriffo della città a valle. Ma quando l’agente federale Simon Holly minaccia di distruggere l’impero dei Burroughs, Clayton si trova a dover affrontare i ricordi, le paure, il disprezzo della famiglia e la volontà di redimere un passato di tradimenti, sangue e violenza. Con un ritmo serrato, la storia della famiglia Burroughs viene raccontata a turno da tutti i personaggi, fino all’imprevedibile epilogo.
Paragonato ai mostri sacri del crime, del southern noir e delle saghe familiari, Bull Mountain ha una struttura che ricorda True Detective, dialoghi che rimandano a Breaking Bad e personaggi che sembrano usciti da Fargo. E con una scrittura luminosa ci parla dell’onestà e della fedeltà alle proprie radici, e di come a volte sia doloroso ma indispensabile distruggerle per poterle onorare e proteggere.


The Author:
Brian Panowich è stato per anni un musicista itinerante prima di fermarsi in Georgia, dove vive tuttora e lavora come pompiere. Bull Mountain, il suo romanzo d’esordio, è stato finalista nella categoria Mistery/Thriller del Los Angeles Times Book Prize 2016 accanto ad autori del calibro di Don Winslow. Il sequel del romanzo, di prossima uscita per NN, mantiene la stessa ambientazione. Ruoterà attorno alla figura di Kate, la moglie dello sceriffo.

Saturday, 27 May 2017

Book Review: Troppo tardi per la verita' - G. Simoni



Davvero una piacevole scoperta Gianni Simoni con questa serie di Petri e Miceli. Ho trovato per caso questo libro curiosando in libreria, era appoggiato su uno scaffale di libri per bambini, la trama mi ha incuriosita e con giusta causa ho riscontrato.
In realta' se non avessi letto il sottotitolo del romanzo - Un caso di Petri e Miceli - non avrei mai indovinato che si tratti di un libro di una serie, perche' in relta' in questo volume Petri e Miceli non mi sembrano i protagonisti dell'indagine, che mi pare invece avere come protagonisti il sovraintendente della Polizia Stradale Armiento e la dirigente della Squadra mobile Bruni. Petri mi sembra un po' un gufo/consulente, saggio e competente, ma che si tiene abbastanza in disparte essendo in pensione. Miceli ha un ruolo davvero marginale in questo romanzo.
Ma poiche' questo e' il nono volume della serie, forse i due sono i protagonisti centrali nei libri precedenti. Sicuramente ne leggero' altri, quindi lo scopriro'!
Comunque una bella indagine investigativa, un bel caso che sembra un banale incidente all'inizio, ma si rivela poi molto piu' complicato. L'inizio e' un po' faticoso quando ai personaggi della stradale si aggiungono quelli della mobile, a cui il caso viene trasferito, poiche' ci sono un sacco di nomi con cui familiarizzare. Ma dopo l'iniziale confusione, il giallo tiene incollati alle pagine, i personaggi sono tutti interessanti, pacati, nessuna esagerazione o "bello e cattivo", nessun fuori dalle regole alla Schiavone, ma davvero un poliziesco "classico" che si legge con piacere.

Overall rating: 7   Plot: 7   Writing style: 7    Cover: 5




Title:Troppo tardi per la vertia'
Author: Gianni Simoni
Publisher: Tea Mystery
Pages: 264
Publication year: 2014

Plot:
È notte fonda: un'auto lanciata a gran velocità per le strade di Brescia travolge un uomo, lasciandolo sull'asfalto senza vita e dileguandosi. Sembrerebbe un triste caso di omicidio colposo con omissione di soccorso, come anche i testimoni oculari confermerebbero, ma il sovrintendente Armiento della Stradale non ne è convinto. Troppi particolari fuori posto: come mai la vittima non portava documenti con sé? Perché i due testimoni spariscono il giorno dopo l'incidente? Ad avvalorare i sospetti del poliziotto spunta, inatteso, un terzo testimone che rovescia tutte le ipotesi avanzate fino a quel momento. Si apre così una nuova linea d'indagine, per sospetto omicidio premeditato. Competenza della Omicidi, dove il commissario Miceli, reintegrato nelle sue funzioni a fianco del commissario titolare Grazia Bruni, prende in mano il caso. Ma più gli inquirenti indagano, più le acque si fanno torbide, e dal passato di vittima, testimoni e indagati emerge un pantano di tradimenti, odio, gelosie, brame di vendetta, debiti di gioco e sospetti di bancarotta. Ancora una volta determinante nella soluzione del mistero sarà l'esperienza dell'ex giudice Petri, indispensabile compagno di avventure e insostituibile amico per il buon Miceli.


The Author:
Gianni Simoni è nato a Brescia ed è stato magistrato sia a Brescia, sia Milano dal 1967 affrontando processi importanti per criminalità organizzata, terrorismo ed intrecci tra politica e malaffare. Risiede a Milano dal 1985. Ha sostenuto l'accusa per l'omicidio di Giorgio Ambrosoli e condotto l'inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera (a cui nel 2011 ha dedicato il saggio "Il caffè di Sindona" scritto insieme all'ex magistrato e docente di tecniche dell'investigazione Giuliano Turone). Ha deciso di approfittare del prepensionamento iniziando a scrivere romanzi gialli. Finora ha pubblicato una ventina di libri che costituiscono due serie: quella ambientata a Brescia con il commissario Miceli e l'ex giudice Petri e l'altra ambientata a Milano con protagonista Andrea Lucchesi ispettore dalla pelle nera (con padre toscano e madre eritrea).
Le indagini del commissario Miceli e l'ex giudice Petri

Tuesday, 23 May 2017

Book Review: Before we visit the Goddess - C. B. Divakaruni


"My mother clutches at the collar of my shirt. I rub her back and feel her tears on my neck. It's been decades since our bodies have been this close. It's an odd sensation, like a torn ligament knitting itself back, lumpy and imperfect, usable as long as we know not to push it too hard.” 

A novel about three women - Sabitri, her daughter Bela and Bela's daughter Tara - that spaces through the decades and give each of them separate voices to recount their stories. A novel about the relationship mother and daughter and how complicated it is. 
It is a bitter sweet book, it did not give me a sense of completeness at the end, the "happy ending" that you normally expect in fiction. The women in the book are strong yet weak - the strongest is Sabitri who fights for her dream, the weakest Tara - they are surely admirable in how they made a career for themselves despite being in a country where women are less educated that men and despite being husband-less. On the other side, they are separated from their daughters and do little to reconcile with them. I am not sure if it is a culture thing or just me, but I would properly actively look into reaching out if my daughter stopped talking to me or moved to another continent. This has left me a bit of a bitter taste in my mouth, this not doing something to resolve things in their relationships.
Divakaruni writes well, in an involving and calm-feeling manner, and the novel is pleasant enough, however it doesn't reach the greatness of Sister of my heart which remains one of my favourite books ever. I always like to read novels set in India though, even if this one is partially set in USA too so the book is less impregnated of the flavour of the Indian culture.

Overall a novel that I read with pleasure but I will probably forget about in a couple of weeks. It did not really leave me with reflections or any poignant thought.

Overall rating: 6.5   Plot: 6    Writing style: 6.5     Cover: 6




Title: Before we visit the Goddess
Author: Chitra Banerjee Divakaruni
Publisher: Simon & Schuster
Pages: 208
Publication year: 2016

Plot:
The daughter of a poor baker in rural Bengal, India, Sabitri yearns to get an education, but her family’s situation means college is an impossible dream. Then an influential woman from Kolkata takes Sabitri under her wing, but her generosity soon proves dangerous after the girl makes a single, unforgivable misstep. Years later, Sabitri’s own daughter, Bela, haunted by her mother’s choices, flees abroad with her political refugee lover—but the America she finds is vastly different from the country she’d imagined. As the marriage crumbles and Bela is forced to forge her own path, she unwittingly imprints her own child, Tara, with indelible lessons about freedom, heartbreak, and loyalty that will take a lifetime to unravel.

The Author:
Chitra Banerjee Divakaruni is an award-winning and bestselling author, poet, activist and teacher of writing. Her work has been published in over 50 magazines, including the Atlantic Monthly and The New Yorker, and her writing has been included in over 50 anthologies, including The Best American Short Stories, the O.Henry Prize Stories and the Pushcart Prize Anthology. Her books have been translated into 29 languages, including Dutch, Hebrew, Bengali, Russian and Japanese, and many of them have been used for campus-wide and city-wide reads. Several of her works have been made into films and plays. She lives in Houston with her husband Murthy and has two sons, Anand and Abhay, who are in college. 

Friday, 19 May 2017

Book Review: Small great things - J. Picoult




“Babies are such blank slates. They don’t come into this world with the assumptions their parents have made, or the promises their church will give, or the ability to sort people into groups they like and don’t like. They don’t come into this world with anything, really, except a need for comfort. And they will take it from anyone, without judging the giver. I wonder how long it takes before the polish given by nature gets worn off by nurture.” 

The first few pages of this novel really touched me, especially the part about the baby born without face. So sad but also so full of love. The middle part was very interesting, a lot of things to reflect on, about races, prejudice, growing kids in this world, friendship, duty of care, hate and love. The final part is a crescendo of emotions which you really want to devour. 

I loved the main character Ruth, I loved how professional and no-nonsense she is, I loved how she aspires for her son to thrive. And I loved her mama, who worked so hard to make sure their daughters had a good life.
I was quite shock in reading about the white supremacy movements in the US, I did not think they were still such a big and ignorant mass of men and women. I don't know if the novel really reflects the truth, but I was extremely shocked to read how the "people of colour" are still kind of look at with suspicion in America. I thought the USA were a nation now of freedom and multiculturalism, with rare occasions of racism and race discrimination. But I did not think it was still such a wide and day to day problem. I was surely naive but it was really a massive down  for me to read about all the obstacles a person of colour has to go through just because they are black.
It is also always fascinating to read about the Americal legal system and court cases, I loved reading about the jury's choice process.

I loved how this novel mixed a very serious subject to the legal part to the more human-family part.
And I loved how Ruth is coherent to herself and her believes and her rights.

I am not overly convinced about the ending, which I am not going to reveal, but it is a bit too cheesy and forced in my view.

In summary, it is a great book about a very controversial matter, which made me want to read more on the subject. I always though about Picoult as a "women romance" writer, but this novel is all but that. 

“It just goes to show you: every baby is born beautiful. It's what we project on them that makes them ugly.” 

Overall rating: 8   Plot: 8   Writing style: 8    Cover: 7


Title:Small great things
Author: Jodi Picoult
Publisher: Hodder
Pages: 528
Publication year: 2016

Plot:
Ruth Jefferson is a labor and delivery nurse at a Connecticut hospital with more than twenty years’ experience. During her shift, Ruth begins a routine checkup on a newborn, only to be told a few minutes later that she’s been reassigned to another patient. The parents are white supremacists and don’t want Ruth, who is African American, to touch their child. The hospital complies with their request, but the next day, the baby goes into cardiac distress while Ruth is alone in the nursery. Does she obey orders or does she intervene? Ruth hesitates before performing CPR and, as a result, is charged with a serious crime. Kennedy McQuarrie, a white public defender, takes her case but gives unexpected advice: Kennedy insists that mentioning race in the courtroom is not a winning strategy. Conflicted by Kennedy’s counsel, Ruth tries to keep life as normal as possible for her family—especially her teenage son—as the case becomes a media sensation. As the trial moves forward, Ruth and Kennedy must gain each other’s trust, and come to see that what they’ve been taught their whole lives about others—and themselves—might be wrong.
The Author:
Jodi Picoult (19 May 1966) is an American author of 23 bestselling novels. Jodi serves on the advisory board of VIDA: Women in Literary Arts, a research-driven organization whose goal is to increase critical attention to contemporary women’s writing and to foster transparency around gender and racial equality issues in contemporary literary culture. She has been married to Timothy Warren Van Leer, whom she met while in college, since 1989.They and their three children, Samantha van LeerKyle van Leer, and Jake van Leer, and a handful of pets, live in Hanover, New Hampshire.

Tuesday, 16 May 2017

Book Review: The Snowman - J. Nesbo



The Snowman is the 7th book of the Harry Hole serie and the third novel I have read by Nesbo. I normally religiously read series in the chronological order and I think with Nesbo I just read one novel as at a presentation with the author and then this one as I found it in my local second hand bookshop.

And compared to the other two I read - Cockroaches and Police - The Snowman is much better, the plot is complicated and gripping and, even if at about mid novel you guess who the culprit might be, it is never dull till the very end.
Harry Hole is a strange character and I yet have to decide if I like him or not. I generally love dark, out of the scheme detectives, who have issues with rules, drink too much and use "alternative ways" to investigate, and yet Hole is a question mark for me, too cold maybe for my liking or a bit too cocky/macho? I cannot pinpoint my finger on why, but I think I will read another couple of novels from he serie to get at the bottom of it!
I will have to give him that he can solve cases and he is cute in his relationship with his step son. Maybe I don't like how he is with women too much.
Anyhow, The Snowman is about a serie of women (all married with children) that disappear and always on the scene a snowman or traces of is found. Hole - fixated with serial killer after his experience abroad and his studies with the FBI - finds himself investigating into past crimes which might be connected with these disappearances.
I recommend it as very fast pace, very thrilling, never flat or guessable, it will keep you hooked till the very end as every good thriller should do.


Overall rating: 7   Plot: 7.5   Writing style: 7    Cover: 4




Title: The Snowman
Author: Jo Nesbo
Publisher: Vintage Books
Pages: 576
Publication year: 2014

Plot:

The first snow will come.
A young boy wakes to find his mother missing. Their house is empty but outside in the garden he sees his mother's favourite scarf – wrapped around the neck of a snowman.
And then he will appear again.
As Harry Hole and his team begin their investigation they discover that an alarming number of wives and mothers have gone missing over the years.
And when the snow is gone...
When a second woman disappears it seems that Harry's worst suspicions are confirmed: for the first time in his career Harry finds himself confronted with a serial killer operating on his home turf.
...he will have taken someone else.

The Author:
Jo Nesbo played football for Norway’s premier league team Molde, but his dream of playing professionally for Spurs was dashed when he tore ligaments in his knee at the age of eighteen.  After three years military service he attended business school and formed the band Di derre ('Them There').  Their second album topped the charts in Norway, but he continued working as a financial analyst, crunching numbers during the day and gigging at night.  When commissioned by a publisher to write a memoir about life on the road with his band, he instead came up with the plot for his first Harry Hole crime novel, The Bat.  He is regarded as one of the world’s leading crime writers, with The Leopard, Phantom, Police and The Son all topping the UK bestseller charts, and his novels are published in 48 languages. 

Thursday, 11 May 2017

Book Review: Gli innocenti - P. Calvetti


"Mentre tutti si aspettavano di vedermi piangere, nemmeno papa', nel suo cappotto pesante e con il cappello fra le mani come un cencio, si sognava di farlo. Viveva la tristezza a modo suo, parlando pochissimo, così' anch'io avevo adottato un sistema infallibile per non cedere: non appena sentivo arrivare le lacrime, con l'indice e il medio esercitavo una pressione sulle palpebre chiuse, inspiravo e cercavo ossigeno nella mia vita immaginaria, riuscendo a ricacciarle in gola senza che le persone se ne accorgessero. Non volevo far vedere a nessuno la mia tristezza. Avrei pianto dopo in santa pace, quando il mondo intorno a me sarebbe tornato desiderabile."

Inizio dicendo che e' un gran bel romanzo, un romanzo che mi fa venire in mente aggettivi come "gentile, delicato, romantico, profondo, commovente, musicale".
Paola torna alle "origini", perde quella leggiadra degli ultimi due romanzi (tra l'altro comunque molto belli!) e si riaccosta a tematiche piu' "profonde" e a temi piu' difficili. Gl innocenti e' un romanzo d'amore, di una bellissima storia d'amore tra Jacopo e Dasha, ma forse ancora di piu' e; un libro di ricerca e ritrovamento di se stessi e del proprio posto nel mondo, un libro di cui si parla di abbandono, adozione, scelte difficili e la paura di lasciarsi andare completamente come conseguenza ad esperienze traumatiche.
Gl innocenti e' anche un inno d'amore alla musica e, nonostante io di musica non sia appassionata, non si riesce, leggendo il romanzo, a non profondare un po' di invidia per il rapporto tra entrambi i protagonisti e la loro musica, un rapporto che nasce lento, con difficolta', ma quando sboccia e' un amore unico, onnipresente, che gli ingloba del tutto e per tutto e diventa parte della loro persona.

In sintesi, una bella storia, scrtta, come sempre, in maniera sublime, con due personaggi particolari ed entrambi ammirabili; un romanzo forte, coinvolgente e commovente. Da leggere!

 Tra parentesi ho incontrato Paola Calvetti ad un evento in libreria nell'ambito della fiera Tempo di libri, ero la prima li' e quindi ci siamo fatte una bella chiacchierata, Paola e' una persona con un sacco di energia e trasuda forza, impegno e sicurezza. Una "forza della natura" direi!


"Lasciarlo era facile, bisogna sempre lasciare i genitori: e' dopo, magari dopo anni, che diventa più' difficile, quando senti quella mancanza senza nome e senza volto che può' devastare scoppiando scoppiando all'improvviso in un giorno qualunque come una bomba mai disinnescata."

Overall rating: 8   Plot: 8   Writing style: 8    Cover: 7



Title:Gli innocenti
Author: Paola Calvetti
Publisher: Mondadori
Pages: 132
Publication year: 2017

Plot:
Jacopo e Dasha, due voci smarrite sullo spartito della vita, sono in scena per il Doppio concerto per violino e violoncello di Brahms che, pagina dopo pagina, è l'occasione per rivivere – in un serrato e immaginifico dialogo – i passi della loro storia d'amore. Dopo una lunga assenza, Jacopo torna a Firenze, all'Istituto degli Innocenti, il luogo eletto che lo ha accolto quando venne abbandonato da una madre rimasta nell'ombra, la cui identità è diventata negli anni la sua claustrofobica ossessione. «Come posso scoprire la mia storia se non so da dove vengo?» si chiede. Adottato da una famiglia troppo fragile e gravato di aspettative insostenibili, Jacopo è stato privato della spensieratezza dell'infanzia. A salvarlo è stato un piccolo violino, l'àncora alla quale assicurare i desideri e i sogni. Perché, se la felicità è un talento, Jacopo riesce ad avvicinarla solo stringendo fra le braccia lo strumento. Ma non sempre l'amore salva. Non se nell'amore pulsano, insistenti, vecchie ferite. Dasha, nata in un piccolo paese in Albania, è cresciuta circondata da un amore che Jacopo non conosce. Grazie a un padre devoto e illuminato, ha potuto frequentare il Conservatorio di Tirana, dove ha incontrato il violoncello, destinato a diventare il suo unico amico. Fuggita dal porto di Durazzo, sola con il suo strumento, dopo la rovinosa caduta del regime, è sbarcata a Brindisi il 7 marzo del 1991, insieme a migliaia di profughi. Anche le sue radici sono state recise, ma la musica ha compiuto il miracolo di preservare dal dolore il suo animo delicato e forte. Eppure nemmeno Dasha, che ora suona di nuovo accanto a lui, è riuscita a distogliere Jacopo dalla ricerca di un passato che ha il potere di avvelenare il presente, rendendo orfani i due amanti di un futuro possibile. Dove ad aspettarli, forse, c'è un bambino. Nel corso dell'esecuzione del Doppio di Brahms accadrà qualcosa di totalmente imprevisto. La musica si fa eco dell'amore e di una sconvolgente rivelazione, cui non può seguire altro se non un silenzio colmo di incanto, lo stesso che resta nel cuore del lettore.

The Author:
Paola Calvetti, giornalista, ha lavorato alla redazione milanese del quotidiano "la Repubblica" e scritto per il "Corriere della Sera" e il settimanale "Io Donna". Ha diretto l'ufficio stampa del Teatro alla Scala e, in seguito, è stata direttore della comunicazione del Touring Club Italiano e direttore comunicazione e marketing dell'Opera di Firenze - Maggio Musicale Fiorentino.
Finalista al premio Bancarella con il romanzo d'esordio, L'amore segreto, nel 2000 ha pubblicato L'Addio, nel 2004 Né con te né senza di te, nel 2006 Perché tu mi hai sorriso, nel 2009 Noi due come un romanzo (Mondadori), seguito nel 2012 da Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili, e nel 2013 da Parlo d'amor con me, pubblicati da Mondadori. I suoi romanzi sono tradotti in Francia, Germania, Spagna, Albania, Giappone, Olanda, Stati Uniti.

Tuesday, 9 May 2017

Book Review: L'amore che mi resta - M. Marzano



"Ma quando sei venuta a prendermi era perche' volevi una bambina o perche' mi volevi bene?"

Ho comprato questo libro dopo aver incontrato l'autrice a Tempo di libri, la fiera che si e' tenuta a Milano ad Aprile. Un incontro bellissimo, in cui mi sono quasi commossa ascoltando Michela Marzano raccontare del suo libro e leggerne passi.

Il romanzo tratta un tema davvero difficile, l'adozione, il senso di abbandono, l'amore che non basta a guarire dal "mal di vivere". Daria e' una madre adottiva, una madre che ha tanto amore da dare e che lo riversa tutto sulla figlia adottiva Giada. Ma Giada si uccide, Giada da due anni cerca risposte che non riesce a trovare, Giada pensa di essere "cattiva" perché' la madre biologica l'ha abbandonata, Giada non capisce, non trova il suo posto nel mondo, Giada non ce la fa più' e si toglie la vita.
E, come sempre nei casi di suicidio, chi rimane si sente in colpa, si domanda come e' potuto succedere, come si sono potuti non vedere i segni, il disagio, l'agonia di chi ci sta accanto e soffre senza che noi ce ci rendiamo veramente conto di quanto e quanto profondamente questa persona sta soffrendo.
E Daria non si da' pace, cerca anche lei risposte, il senso di colpa che la invade e' attanagliante, che senso ha vivere senza Giada? Ma Daria ha un'altro figlio a cui pensare, un marito, la pittura, amici che cercano di aiutarla. E piano piano Daria inizia a capire meglio la figlia e i suoi demoni.
Il libro e' una specie di lettera/monologo di Daria per la figlia, e' un romanzo scritto in modo particolare, con frasi ripetute ossessivamente, che rispecchiano i pensieri ossessivi sia della madre dopo la perdita della figlia, che della figlia rinchiusa nel suo senso di abbandono e alla ricerca ossessiva di un perché'.
Un racconto che mia ha commossa all'inizio, parzialmente irritata nella parte centrale in cui avrei voluto spronare Daria a "fare", a cercare risposte, ad "indagare' su cosa avesse spinto Giada a quel gesto estremo.
Un romanzo coraggioso, un romanzo che non colpevolizza, non giudica, ma porta a molte riflessioni sulla maternità', sull'amore, su ruolo dei figli e su quello dello Stato e delle leggi sull'adozione e sui diritti di madri biologiche e figli lasciati.

"Loro potevano scegliere. Io no. Io non ho scelto nulla. Tutto e' stato deciso alle mie spalle. E continua a essere deciso alle mie spalle senza che possa fare niente per cambiare le cose. E' meglio se la finiamo qui. Lei non vuole capire quello che cerco di dirle. Non mi ascolta nemmeno."


Overall rating: 7   Plot: 7.5   Writing style: 7    Cover: 4



Title:L'amore che mi resta
Author: Michela Marzano
Publisher: Einaudi
Pages: 248
Publication year: 2017

Plot:
La sera in cui Giada si ammazza, Daria precipita in una sofferenza che nutre con devozione religiosa, perché è tutto ciò che le resta della figlia. Una sofferenza che la letteratura non deve aver paura di affrontare. Per questo siamo disposti a seguire Daria nel suo buio, dove neanche il marito e l'altro figlio riescono ad aiutarla; davanti allo scandalo di una simile perdita, ricominciare a vivere sembra un sacrilegio. Daria si barrica dietro i ricordi: quando non riusciva ad avere bambini e ne voleva uno a ogni costo, quando finalmente ha adottato Giada e il mondo «si è aggiustato», quando credeva di essere una mamma perfetta e che l'amore curasse ogni ferita. Con il calore avvolgente di una melodia, Michela Marzano dà voce a una madre e al suo struggente de profundis. Scavando nella verità delle relazioni umane, parla di tutti noi. Del nostro desiderio di essere accolti e capiti, della paura di essere abbandonati, del nostro ostinato bisogno di amore, perché «senza amore si è morti, prima ancora di morire».

The Author:
Direttamente dal sito dell'autrice: "Sono nata a Roma il 20 agosto 1970, da mamma Paola e papà Ferruccio. Tre anni più tardi è arrivato Arturo, mio fratello, anche lui nato in agosto. Dopo un’infanzia e un’adolescenza molto « studiose » – che poi è un eufemismo per dire che ho cominciato subito a rovinarmi la vita con la mania di voler essere sempre e comunque la « più brava », e che mi ci sono poi voluti vent’anni di analisi per uscire dal copione della « prima della calasse » – ho vinto il concorso alla Scuola Normale Superiore di Pisa, mi sono laureata in filosofia e ho conseguito un dottorato di ricerca sempre in filosofia e sempre alla SNS. È nel 1998 che mi trasferisco a Parigi dove vivo tuttora. È in Francia che vinco un concorso come ricercatrice al CNRS, incontro Jacques e divento professoressa ordinaria di filosofia morale all’Université Paris Descartes (SHS – Sorbonne). È in francese che faccio la mia psicanalisi e che, per più di dieci anni, scrivo e penso. Prima di tornare alla mia madre lingua e ricominciare a scrivere anche in italiano. Prima iniziando una collaborazione con Repubblica, poi pubblicando « Sii bella e stai zitta » e « Volevo essere una farfalla ». Nel 2013, mi ritrovo anche in Parlamento dove cerco, come posso, di portare avanti le mie battaglie sui diritti e le libertà individuali.

Sunday, 7 May 2017

Book Review: Viaggiare in giallo - AA. VV.



Una nuova raccolta di racconti gialli "alla Sellerio", una copertina carinissima, Rocco protagonista di uno dei testi, non potevo non comprarlo! i racconti sono sei ed ecco le mie mini recensioni di ciascuno:

Senza fermate intermedie - A. Manzini    8/10
Un giallo alla Christie con la solita romanaggine ed ironia di Rocco - accoppiata vincente. Mi e' proprio piaciuto questo racconto, ambientato su un Frecciarossa Torino-Roma. La struttura del giallo e' la classica del giallo appunto di Agatha - ambientazione a porte chiuse, un delitto inaspettato, vari possibili sospetti, un Rocco che indaga a "pancia" con un fiuto da segugio.
Schiavone e' la solita adorabile canaglia dalle maniera dirette e fuori dalle regole, con le sue liste di rotture di c…. che mi fanno morire dal ridere e con cui non si può' che essere d'accordo. Nel racconto fa anche un'apparizione il mitico anatomopatologo Fumagalli. Imbattibile gli scambi tra i due: Fumagalli incontrando Schiavone nullafacente al bar: "Lo stipendio a fine mese lo vai a prendere col passamontagna?".
Ora aspetto solo con ansia di leggere un nuovo romanzo con Rocco protagonista - con molte pagine anche se possibile!!

Il testimone - F. Recami    6/10
Raccontato dal punto di vista di un 5enne, questo racconto fa sorridere per la schiettezza ed i pensieri del bimbo. Ma come giallo/noir non mi e' piaciuto, non si conclude e il finale e' piuttosto scontato.

In crociera col Cinghiale - M.Malvaldi     4/10
Eh niente io e Malvaldi proprio non ci siamo, non mi piace lo stile, il linguaggio troppo volgare (che ok il toscano fa simpatico ma insomma), mi stanno antipatici i personaggi, non mi lascia nulla. E questo racconto particolarmente mi ha quasi infastidita per la trivialità' e volgarità' de gruppo in crociera.

La segreta alchimia - G. Savattari    7/10
Non conosco per nulla Savattari, ma questo racconto mi e' piaciuto. Il giallo non e' un granche'; i dialoghi e le battute sono pero' divertenti, sagaci ed intelligenti. Mi ha colpita molto il protagonista, quindi andrò' sicuramente a cercare i romanzi di questo autore.

Killer (La gita in Brianza) - A. Robecchi   5/10
Mah per carita' come racconto si legge bene, ma la trama e' scontata, giallo banale, scritto bene, ma potevo anche saltarlo senza perdermi nulla.

Un vero e proprio viaggio - A. Gimenez-Bartlett   8/10
Mi piace proprio come scrive quest'autrice spagnola, ho gia' letto un paio di romanzi con la stessa protagonista, e questo conferma la mia opinione: gialli interessanti, una protagonista che mi piace molto, scritto bene. Anche se breve questo racconto non e' affatto banale e lascia in sospeso fino alla fine.

Overall rating: 6.5   Plot: 6.5   Writing style: 6.5    Cover: 9

Title:Viaggiare in giallo
Author: A. Manzini, F. Recami, M. Malvaldi, G. Savattari, A. Robecchi, A. Gimenez-Bartlett
Publisher: Sellerio
Pages: 320
Publication year: 2017

Plot:
«Senza movente, senza indiziati, senza una logica apparente». Questo commento dell’ispettrice Petra Delicado, nel racconto di Alicia Giménez-Bartlett, potrebbe funzionare da presentazione generale di questa antologia.
Il delitto di viaggio è un classico della letteratura poliziesca, che ha sempre sfidato l’inventiva degli scrittori. Senza un luogo stabile e ripetute abitudini, fuori da strade e case conosciute, lontano da vicini invadenti, l’investigatore deve sfoderare tutta la sua astratta capacità razionale e la più pura intuizione per trovare il filo della matassa.
Però, la novità è che oggi viaggiano tutti, il viaggio è di massa e quotidiano, non ci sono solo Orient Express e giri alle Piramidi in cui annidare degli eleganti misteri. Gli enigmi dell’indagine sono complicati, movimentati, resi anche più ironici, dall’estrema varietà capricciosa delle nostre offerte turistiche. E questa raccolta ne copre le più diverse tipologie.
Ci sono crociere a prezzo stracciato, come quella in cui sono implicati i vecchietti del BarLume di Marco Malvaldi. Pullman di studenti pendolari in cui ritrovare cadaveri a pezzi, com’è il caso raccontato da Alicia Giménez-Bartlett. Gite in una Brianza sorprendentemente appartata, dove si avventurano i detective per caso di Alessandro Robecchi. Per seguire l’ultimo mistero della Casa di Ringhiera, Francesco Recami destina il piccolo Enrico al più avventuroso dei viaggi. Gaetano Savatteri trasferisce il suo «disoccupato di successo» da San Vito Lo Capo alla Praga d’oro, dentro un intrigo internazionale post Cary Grant. L’inspiegabile rapina da camera chiusa nel Frecciarossa su cui sale il Rocco Schiavone di Antonio Manzini, forse è quello che più si avvicina al classico.
Così il viaggio, in questa nuova antologia di racconti, non è più la cornice che adorna di esotismo gli intrecci ma diventa la nuova situazione, quotidiana e caotica, in cui impegnare i detective contemporanei creati da alcune delle più originali e apprezzate penne del poliziesco.


The Authors:
Alicia Giménez-Bartlett
Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana «La memoria» e poi riuniti nella collana «Galleria». Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno di troverà (2011, 2014), Exit (2012) e Uomini nudi (2016, Premio Planeta 2015). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.
Marco Malvaldi
Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume 2016, salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013) e Buchi nella sabbia (2015).
Antonio Manzini
Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti, quest'ultimo pubblicato da Sellerio nel 2017. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015) e Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016). Nel 2015 ha pubblicato Sull’orlo del precipizio in altra collana di questa casa editrice.

Francesco Recami
Francesco Recami (Firenze, 1956) con questa casa editrice ha pubblicato L’errore di Platini (2006), Il correttore di bozze (2007), Il superstizioso (2008, finalista al Premio Campiello 2009), Il ragazzo che leggeva Maigret (2009), Prenditi cura di me (2010, Premio Castiglioncello e Premio Capalbio), La casa di ringhiera (2011), Gli scheletri nell’armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014), Piccola enciclopedia delle ossessioni (2015), L'uomo con la valigia (2015) e Morte di un ex tappezziere (2016).
Alessandro Robecchi
Alessandro Robecchi è stato editorialista de Il manifesto e una delle firme di Cuore. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza. È stato critico musicale per L’Unità e per Il Mucchio Selvaggio. In radio è stato direttore dei programmi di Radio Popolare, firmando per cinque anni la striscia satirica Piovono pietre (Premio Viareggio per la satira politica 2001). Ha fondato e diretto il mensile gratuito Urban. Attualmente scrive su Il Fatto QuotidianoPagina99 e Micromega. Ha scritto due libri: Manu Chao, musica y libertad (Sperling & Kupfer, 2001) tradotto in cinque lingue, e Piovono pietre. Cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011).
Con questa casa editrice ha pubblicato Questa non è una canzone d’amore (2014), Dove sei stanotte (2015), Di rabbia e di vento (2016) e Torto marcio (2017).

Gaetano Savatteri
Gaetano Savatteri (Milano, 1964), cresciuto in Sicilia, vive e lavora a Roma. Con questa casa editrice ha pubblicato: La congiura dei loquaci (2000, 2017) La ferita di Vishinskij (2003), Gli uomini che non si voltano (2006), Uno per tutti (2008), La volata di Calò (2008) e La fabbrica delle stelle (2016).

Friday, 5 May 2017

Book Review: This must be the place - M. O'Farrell

“Claudette looks down at the thing in her hand. She turns it one way and the other. It is a packet of Italian coffee, half used, left behind. Innocuous enough in itself but in Claudette’s hands, this particular morning, it is as dangerous as cyanide.She isn’t going to sniff it, no, she isn’t. She wouldn’t be stupid enough to attempt such a thing. Just a whiff of those smoky, dark, aromatic granules – heated up they always were, at length, lovingly, every morning in this kitchen, for all the years he lived here, the way he would stand waiting for them to brew, looking out of that window, that robe of his loose over his pyjamas, a child, usually, on his shoulder or his arm – would be enough to tip her over the edge. She isn’t going to do it. Certainly not. Then she does, of course. She removes the clip, she places it on the counter, she parts the top of the silver-and-red packet and she brings it to her face and she inhales, she inhales, she inhales.” 

I will start saying that I loved this novel! i finished it last night and it is one of those books which you carry in your mind even when you are not reading it and after finishing it.
I loved O'Farrell's writing style, the way she "played" with the structure of the book, all the characters none excluded and the deepness of the love and solitude and consciousness of self in the novel.
I read a couple of books from the some author before, I loved one - The hand that held mine - and didn't really care for the other one - Instructions for a heatwave. But I really liked the idea of this latest book's plot and I have to say I am really glad I read it.
All the chapters in the novel are narrated by different people in different years, telling parts of the same story as they all are interlinked. But, even if there are quite a number of characters, it is not confusing at all and the story flows smoothly chapter after chapter.
The undiscussed central characters in the novel are Daniel and Claudette, husband and wife, but also father and mother, professor and actress, students, American and French, depending on the period of their story. They both are, as all the others in the book, so well described and complex that you feel, mid read, you have known them personally for a long time, you wish to talk to them, live with them in their isolated Irish getaway. And, as normal humans, they have their (big) weaknesses too, they do things they are not proud of, they are subject to loss, sorrow, despair, but also are gifted which great traits, love, good brains, a great family. 
This must be the place is a book about marriage and parenthood, but also about facing your own self and being coherent with yourself. The characters make some important choices throughout their lives, some right ones, some that will turn out the wrong ones, and yet they take responsibility for them and face the consequences, whatever these might be. 
The novel is also a masterpiece of writing style, in my view, it uses a number of words that you do not find in your average contemporary literature and it is very refreshing to read such a rich, yet never boring, prose. 
In summary I highly recommend This must be the place, definitely the best book I have read in April and one of the best read this year so far.  I will surely read other novels by Maggie O'Farrell.

"The problem is, she thinks, as she comes to a standstill beside a peaked stalagmite of salt (like a sculpture or a vase, perhaps) that she doesn't know where to be. How to live. Where to put herself. She is English, she sounds English, her passport is English, all her relatives are English. And yet she hasn't lived in England for at least half of her life. She has been moored here, in South America, for so long that she thinks in Spanish, she dreams in Spanish, she pictures the globe oriented so that the dagger shape if South America stabs proudly down the middle, Europe, Africa and Australasia somewhere off at the periphery."

Overall rating: 8.5   Plot: 8   Writing style: 9    Cover: 6.5


Title:This must be the place
Author: Maggie O'Farrell
Publisher: Tinder Press
Pages: 496
Publication year: 2016

Plot:
A reclusive ex-film star living in the wilds of Ireland, Claudette Wells is a woman whose first instinct, when a stranger approaches her home, is to reach for her shotgun. Why is she so fiercely protective of her family, and what made her walk out of her cinematic career when she had the whole world at her feet? Her husband Daniel, reeling from a discovery about a woman he last saw twenty years ago, is about to make an exit of his own. It is a journey that will send him off-course, far away from the life he and Claudette have made together. Will their love for one another be enough to bring Daniel back home?

The Author:
Maggie O'Farrell (born 1972, Coleraine Northern Ireland) is a Northern Irish author of contemporary fiction, who features in Waterstones25 Authors for the Future[1] It is possible to identify several common themes in her novels – the relationship between sisters is one, another is loss and the psychological impact of those losses on the lives of her characters. O'Farrell won the 2010 Costa novel award on 4 January 2010 for her novel, The Hand That First Held Mine.[2]

Wednesday, 3 May 2017

April 2017 Wrap up


April 2017 for me has been the month of travelling (I have been to Serbia, France and Italy) and the month of the Italian book fair Tempo di libri, where I had the opportunity to participate to interesting events with several Italian authors. 
My readings this month have been pleasant enough but not exceptional, so I was really glad to end the month with fantastic book by Maggie O'Farrell.

L'ultimo libro - Z. Zivkovich

Set in a bookshop in Belgrade, a mystery with a tiny of fantasy in, very quick to read, quite unusual, pleasant and gripping enough. A nice surprise!

Rating:  6.5 out of 10

The little giant of Aberdeen County - T. Baker

A book about sorrow, differences and malignity but also about love, strength and finding your role in the world.


Rating:  6.5 out of 10

Con un poco di zucchero - E. Carabba
Inizio carino e divertente, poi diventa assolutamente surreale e monotono.
Rating:  5 out of 10

La giostra dei criceti - A. Manzini

Un bel giallo alla Schiavone ma senza Rocco che indaga. Tagliente, polemico, nudo e crudo, amo Manzini! 


Rating:  7 out of 10

The end of vandalism - T. Drury 
I did not like it at all, first half ok, second part so slow and boring, I could not finish it.
Rating:  Abandoned!

Le addizioni femminili - A. Fezzi
Amori che ritornano, ci mettono in discussione e ci fanno trovare se stessi. Il tutto ambientato nella mia splendida Verona.
Rating:  8 out 10

La sposa scomparsa - R. Teruzzi
Un giallo milanese con investigatrici dilettanti (e un po' pazze) come protagoniste. Piacevole!
Rating:  6.5 out of 10

This must be the place - M. O'Farrell
A novel that covers several years and several characters interlinked in a story about marriage, parenthood and life. Superb writing style, a must read.
Rating:  8.5 out of 10