"È cost che vivono le persone che stanno bene insieme? In sintonia, senza litigare, condividendo piccoli piaceri, proteggendosi l'un l'altra? È una novità per me. Ma può durare cost, senza sesso, senza progetti, senza preoccupazioni?"
Per la sesta volta, la Bignardi mi ha assolutamente rapita e conquistata. Amo come scrive, amo come riesci a farmi sentire li’, nel vivo della storia, a trasmettermi le sensazioni, gli umori, le emozioni delle sue protagoniste.
E, come nei precedenti romanzi, mi ritrovo tantissimo in molte parti di
Lea, donna, mamma, moglie, scrittrice, figlia. Nonostante non abbia mai per
fortuna affrontato cio’ che sta passando lei, mi e’ parso di essere lei, di
vivere con lei instante dopo istante, litigio dopo litigio, sorriso dopo
sorriso, ansia dopo ansia, chemio dopo chemio. Mi ritrovo nel suo
caratteraccio, nel suo voler avere una carriera ma anche essere sempre presente
nella vita dei figli, nel suo essere madre normativa e moglie rompi, nel suo
aver paura di perdere l’amore, anche se perfetto non e’.
Storia della mia ansia non e’ un romanzo sulla malattia, sull’avere un
tumore, a mio parere; e’ invece un libro su una donna e la sua vita, le
sue paure, le sue ansie, cio’ che la fa gioire, arrabbiare, intristire. Cio’
che la rende forte e debole. Un romanzo che mi ha fatta sorridere e commovuere,
soprattutto nelle parti in cui Lea e’ cosi’ vulnerabile nell’amore.
Come anche tutti i precedenti romanzi, questo e’ un libro che avrei potuto
scrivere io, se sapessi scrivere cosi’ bene, per quanto vicina sento la
protagonista.
Vorrei saper scrivere come la Biganrdi, vorrei leggere un suo nuovo romanzo
ogni mese, rimane la mia scrittrice italiana preferita. Portero’ Lea con me per
lungo tempo insieme ad Eugenia, Antonia, Mila e Sara.
Un romanzo assolutamente da leggere.
Overall rating: 9 Plot: 9 Writing style: 9 Cover: 6
Title: Storia della mia ansita
Author: Daria Bignardi
Publisher: Mondadori
Pages:
Publication year: 2017
Plot:
Publisher: Mondadori
Pages:
Publication year: 2017
Plot:
Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un'idea mi ha trapassata come un raggio dall'astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l'ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un'idea che avevo da tutta la vita. "Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente" dice Lea, la protagonista della storia.
Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice.
"Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo." Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore?
Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.
Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice.
"Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo." Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore?
Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.
The Author:
Daria Bignardi Vive a Milano dal 1984 e in questa città ha iniziato la sua attività di giornalista. Nel 1988 entra a Chorus, mensile di Leonardo Mondadori. Diventata giornalista professionista nel 1992, ha collaborato con varie testate: Panorama, Sette, La Stampa. Già dall'anno precedente iniziava a lavorare per radio e televisione, prima con Gad Lerner, poi con Gianni Riotta per la trasmissione Milano Italia su RaiTre. Ha diretto per due anni il mensile Donna di Hachette. Da aprile 2005 scrive e conduce il programma Le invasioni barbariche per La7, quindi su Rai Due il programma Era glaciale.
Ha ricevuto molti riconoscimenti, tra i quali il Premio Flaiano, due Telegatti (nel 2000 e nel 2007), due Oscar tv (nel 2001 e nel 2007), il Premiolino, l'Oscar del Riformista, il Premio Ideona e il Premio Alghero. Nel 2008 pubblica con Mondadori il suo primo romanzo, intitolato Non vi lascerò orfani (che vince il Premio Rapallo, il Premio Elsa Morante per la narrativa e il Premio Città di Padova), al quale farà seguito nel 2010 un secondo libro, Un karma pesante. Due anni dopo esce, sempre per Mondadori, Un'acustica perfetta. Del 2014 è L'amore che ti meriti; del 2015 Santa degli impossibili. Per più di 10 anni Daria Bignardi ha tenuto una rubrica di libri su Radio Dee Jay intitolata "la Mezz'ora di Daria". Collabora con varie riviste, tra cui Vanity Fair, e i suoi libri sono tradotti in varie lingue.
Pan Bignardi mi ispira da tempo, ma ancora non mi sono decisa a darle hanno possibilità. Dovrei lo so. Sopratutto dopo aver letto una bella recensione!
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