Thursday 3 August 2017

Book Review: Piccola osteria senza parole - M. Cuomo


“Non è notte da dormire. E’ una notte di rane e nuvole, di pensieri. Scovazze scivola verso l’alba di un nuovo giorno senza che nessuno se ne accorga. Potrebbe staccarsi e cadere. Un punto sul confine del nulla che d’inverno sparisce nella nebbia e d’estate nel granturco. Ci arrivi per caso, a Scovazze, per errore. O per una specie di missione, come quella di Tempesta. Che stanotte, insieme al sonno, ha smarrito un po’ la speranza. E allora scuote la scatola di plastica con le parole dentro. I dadi a volte disegnano frasi consolatorie. Raccontano storie. Cantano ninne nanne. I dadi si raccolgono a caso, ma il caso è la vibrazione della mano che scuote la scatola e la mano è a un braccio dal cuore. Il Paroliere, certe notti, ti dice come stai. O cosa devi fare.”

Una delle cose peggiori, per me, e' avere aspettative molto alte su un libro, non vedere l'ora di averlo tra le grinfie e poi, beh, e poi, rimanerne delusi perche' in testa avevamo gia' un'idea preconcetta su come sarebbe stato, su quante frasi meravigliose e ispirazionali mi sarei segnata.
Con Piccola osteria e' stato proprio cosi', ho letto recensioni molto positive, mi ispirava molto il fatto fosse ambientato in un'osteria nelle mie terre natie, che l'autore sia veneziano come me, che parte del romanzo sia nel mio dialetto d'infanzia. E, per carita', non mi e' dispiaciuto, scorre veloce, e' divertente leggere dei classici stereotipi da "bar di paese" e di come viene accolto un uomo del sud nel profondo nord. Ma non mi ha colpita cosi' tanto, non ho trovato particolari perle di saggezza tra le pagine, ho sorriso a certi episodi, tornata con la mente a certi luoghi delle mia giovinezza, la campagna veneta, il baretto, la sagra.
Direi che la parte che mi ha piu' colpita nel libro e' stata l'amicizia tra Tempesta e l'Avvocato, lenta a carburare ma sorprendente visti gli inizi. E poi non si puo' traslasciare il mitico paroliere, gioco si cui avevo completamente dimenticato l'esistenza.
In sintesi, un romanzo piacevole, divertenti e dolce-amaro. Ed insegnamento per me: non partire con aspettative cosi' alte!


Overall rating: 6.5    Plot: 6.5     Writing style: 6      Cover:  7


Title: Piccola osteria senza parole
Author: Massimo Cuomo
Publisher: Edizioni e/o
Pages: 240
Publication year: 2015

Plot:
Sospinto da una scrittura poetica e spassosa, Piccola osteria senza parole è un’epopea del Nordest, ricca di personaggi pronti a entrare nella leggenda e percorsa da un mistero che dà al romanzo una venatura di giallo. Nell’osteria al confine tra Veneto e Friuli vivono uomini sgangherati e taciturni, bestemmiatori feroci, razzisti in superficie eppure altruisti. Il bar è il cuore pulsante del paese, Scovazze, dove persino le slot machines hanno soprannomi improbabili – La Vecia, La Sopravvissuta, La Troia, La Magnaschei – e la televisione resta sempre accesa sui mondiali di calcio (USA ’94), tra gli accaniti giocatori di briscola e le superbe tette della Gilda, la proprietaria. Su questo sfondo, la sera di venerdì 17 giugno, fa irruzione un enigmatico meridionale che con i suoi modi e i suoi segreti stravolgerà la vita degli abitanti del paese.
Chi è Salvatore Maria Tempesta, il terrone che entra in osteria dopo che la sua auto è sprofondata dentro un fosso? Come osa sfidare questo mondo chiuso, concentrato a godersi le giocate di Baggio, in cui la diffidenza si taglia con il coltello? (“Come che l’entra ciapemo gol. El teròn porta sfiga”). Chi è la donna nella mezza fotografia che il meridionale si porta sempre appresso? E perché si ostina ad aggirarsi nei dintorni inseguendo chiese e campanili? Sono i tanti segreti di questa magnifica storia d’amore, amicizia e diversità che verranno alla luce poco alla volta, fino all’imprevedibile, clamorosa rivelazione finale.

The Author:
Massimo Cuomo è nato a Venezia nel 1974 e vive a Portogruaro. Ha esordito nel 2011 con il romanzo Malcom, seguito nel 2014 da Piccola osteria senza parole.

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